Con questo rumore .... non riesco a concentrarmi!!!

Sabato pomeriggio.

L'insana idea è stata quella di pranzare fuori casa per poi fare una spesa veloce.
Una delle mie solite spese gratis che non vedevo l'ora di portare a termine!

I bambini avevano giocato tantissimo e nei venti minuti di strada si addormentano in auto.
Ovviamente, come se non bastasse, la piccola si è addormentata 5 minuti prima di arrivare a destinazione.

Il risultato è stato un bambino mezzo addormentato ed una bambina incarognita con il mondo intero per essere stata svegliata.

In qualche modo riuscivamo a trovare posto ed anche ad ordinare.
Peccato che l'incarognita non voglia mangiare per nessun motivo. Strilla, pianti e lacrime mentre il fratello si sbafa tutto il piatto.

Dopo 20 minuti di scena, anche MissVeL'HoFattaPagare decide di mangiare qualcosa.

A questo punto ci incamminiamo per un bere un caffè e proseguire con la spesa.
Ovviamente i piani dei genitori non coincidono mai con i quelli dei figli.

Comincia a frignare il grande, ormai stanco. La piccola, per non essere da meno, decide di piacere per supportare il fratello.

Io me li prendo e mi allontano con loro nel tentativo di calmarli e distrarli.

Paso incautamente davanti ad un negozio di gadget.
Già una volta ero stata qui per un piccolo acquisto ed ero uscita nauseata dal sentir dire "bambino mongolo". E non lo aveva detto un cliente, lo aveva detto il proprietario del negozio! Faceva riferimento ad un ragazzino diversamente abile che stava uscendo in quel momento.

Ormai ero in cassa con il mio regalo in mano, ho pagato e per tutto il giorno sono rimasta nauseata. 

Non volevo quindi assolutamente entrare in quel negozio, ma i palloncini che facevano capolino avevano ormai attirato l'attenzione dei miei bambini. Non avevo negozi alternativi a quello all'interno del centro commerciale. Ho tentato timidamente di proporre un paio di alternative. Ma come fai a resistere ad un palloncino quando hai tre anni?

E così, controvoglia, entro nel negozio mentre i bambini stanno fuori con il papà.
Scelgo i due palloncini.
Il gestore senza alzare il sedere dalla sedia ( e senza togliersi gli occhiali da sole) mi dice: "Se li prenda!".
Sottolineo.
"Se li prenda!".

E vabbè.

Nel frattempo i bambini cominciano a frignare di nuovo.
Ed io inizio a pensare che la spesa non la faremo mai, che mi conviene metterli in macchina e tornare a casa, che non so perché mi è venuto in mente di cambiare le loro abitudini etc etc etc.

Non essendoci prezzi esposti, chiedo candidamente : "Quanto le devo?".
Sgarbatissimo : "Quali ha preso e quanti?". (Se tu fossi venuto gentilmente a darmeli i palloncini, non avresti questo dubbio". E mi scruta come se li avessi rubati.
Spiego quali e li mostro. Mi chiede 12 euro.
Tiro giù un paio di santi e nel frattempo arriva il nonno che paga per i due nipotini.
Molla i soldi, non lasciandomi il tempo di pagare, e si allontana.

Attendo lo scontrino.
Attendo.
Attendo.

Nel frattempo i bambini avevano ricominciato a piangere. L'unica cosa che mi interessava fare era quindi uscire dal negozio per capire se era un capriccio, una discussione tra di loro o chissà che cosa.

Chiedo nuovamente lo scontrino.
Il gestore del negozio mi dice: "Eh, pensavo volesse allontanarsi vista la problematica e quindi .... "
" Non si preoccupi, i bambini non sono da soli, grazie del pensiero gentile."
Attendo.
Attendo.
Sembra non volermi fare questo benedetto scontrino.
E poi esclama: "Eh, volevo farlo ma con questo rumore non riesco .... "

Rumore?
I miei bambini che piangono davanti al tuo negozio ti impediscono di darmi lo scontrino del mio acquisto?"
Penso di essermi girata incarognita più che mai (buon sangue non mente) .... e, misurando le parole ho sottolineato: "Guardi, mi spiace molto che a causa del pianto dei miei bambini lei non riesca a pigiare due tasti sulla cassa. Soprattutto perché, senza quei due bambini, io non avrei messo piede dentro questo negozio. Quindi, visto che i due bambini piangenti le hanno fatto vendere qualcosa, cerchi di concentrarsi e darmi lo scontrino. Non passeremo più a disturbarla. Può stare tranquillo."

Grazie ad uno sforzo immane, lo scontrino fiscale viene emesso.
Lo agguanto ed esco dal negozio, sicura che non comprerò mai più nulla in un posto del genere.

Quello che mi consola è vedere i miei due bambini che si divertono tantissimo con questi due palloncini.
Sono sommersi (qui apriremo un post a parte...) di giocattoli, ma questi palloncini hanno un fascino particolare!




Forse stanno lì sul soffitto ad insegnarmi che con gli ignoranti ed i maleducati bisogna essere leggeri.
Se ripenso a questo personaggio mi innervosisco ancora.
Ma se rivedo lo sguardo felice dei miei bambini, fuori dal negozio e mentre stringono questi fili.... beh, allora mi sento leggera anche io.






Commenti

  1. storie di ordinaria follia...mi chiedo perchè le persone aprano negozi di giocattoli e poi nemmeno amano i bambini...lo scontrino, che risposta triste...brava, ci vuole leggerezza, non è proprio il caso di farsi il sangue amaro

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  2. Che bel racconto coinvogente mi ha fatto piacere leggerlo.. È sempre così con i bimbi e alla fine ti danno tanta.gioia😍

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  3. è veramente vergognoso, è pieno di gente disoccupata che farebbe qualsiasi cosa e chi ha la fortuna di avere un negozio tratta così i clienti...poveri noi dove andremo a finire...cmq anche il mio bimbo nn resiste al fascino dei palloncini ;)

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  4. Diciamo che la maleducazione della gente e la delusione si annulla quando vedi il sorriso dei tuoi bimbi :)

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  5. Che storia! Ma purtroppo sta diventando routine e questo è degradante. Ma alla fine, tra i due litiganti, i "frignanti" godono :D

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  6. Mamma mia che grandissimo cafone, roba da farglieli ingoiare i palloncini! Comunque gente del genere non riesce a mantenere un'attività commerciale a lungo, con i clienti bisogna essere sempre gentilissimi, io non entro mai dove c'è personale che non mi piace.

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